Maira No Limits alla 4ª edizione

Il ponte nuovo di Dronero, voluto da Giolitti
Veduta invernale del ponte nuovo di Dronero, costruito nei primi anni del Novecento durante il governo Giolitti, e del quattrocentesco ponte medioevale, di cui si intravvede la merlatura. Sotto gli archi dei due ponti, entrambi sul fiume Maira, si sfideranno gli equipaggi delle imbarcazioni autocostruite per la 4a edizione di “Maira No Limits”, competizione dilettantistica che si svolgerà il 7 luglio 2013. Foto: I.B.

Dronero | 02.07.2013 – Da qualche settimana tra molti giovani di Dronero serpeggia uno spirito quasi da palio. Si fa ormai il conto alla rovescia per la quarta edizione del Maira No Limits, gara di discesa sul torrente con barche autocostruite, che quest’anno si svolgerà domenica 7 luglio.\r\n\r\nÈ merito della rinnovata Pro Loco insediatasi nel 2009 l’iniziativa di rieditare e far rivivere la Stramaira di circa vent’anni prima, che in realtà era stata poco più che un gioco tra amici ma aveva lasciato un piacevole ricordo, nonostante non fosse sopravvissuta per più di tre estati.

Non si tratta di una competizione tra rioni, ma siccome la maggior parte dei partecipanti è del posto, dove tutti si conoscono, si capisce bene che per l’occasione si instauri un clima di passeggera rivalità persino tra gruppi di giovani che nel resto dell’anno fanno comunella.

A causa della particolarità dell’evento valmairese, prendere ad esempio la rappresentazione senese famosa in tutto il mondo sarebbe riduttivo, pur con tutto il rispetto che questa merita: a Dronero il terreno di gioco è l’acqua, mentre al posto di cavallo e fantino gareggiano trasportati dalla corrente del Maira imbarcazioni ed equipaggio.

Nella scorsa edizione i partecipanti erano circa 300, di età compresa tra i 18 ed i 35 anni. Tre le semplici regole che devono essere rispettate: bando ai motori, costruzione casalinga e massimo 5 occupanti. Per il resto, spazio alla fantasia che si ispira ad icone affermate piuttosto che pensare alla fluidodinamica.
I materiali, non sempre impermeabili, sono i più svariati e così pure i soggetti.

L’irresistibile gioco, che l’acqua da sempre rappresenta per grandi e per bambini, evolve in creative e stravaganti costruzioni, che definire semplicemente barche non si può, dato che se ne sono viste alcune equipaggiate di musica, illuminazione ed effetti speciali ottenuti con fumogeni e petardi.

È innegabile che parte della gara stia nella scenografia. Ogni squadra arma un mezzo galleggiante travestendolo secondo il tema segretamente prescelto e tenuto gelosamente nascosto a tutti fino al fatidico giorno della competizione. Ma a tono sono anche i costumi dei cinque membri dell’equipaggio e di un sempre più nutrito gruppo di accompagnatori, che la sera della vigilia inscenano un piccolo spettacolo sul palco predisposto nella piazza Santa Brigida per la presentazione dei gruppi.

E così, trasportando personaggi in sintonia d’abito, hanno già solcato le acque del Maira un carrarmato, in grado persino di sparare ripetutamente una palla dotata di spago per il recupero, una batmobile, un computer portatile, un bagno completo di tutti i sanitari, una semovente balena con tanto di spruzzo e traino con Pinocchio al seguito, almeno tre draghi e tre campetti di calcio nel 2010, anno dei mondiali in Sudafrica. La lista sarebbe davvero lunga ed il numero di flotte partecipanti aumenta di anno in anno: una decina nel 2010, 16 nel 2011, 22 nel 2012 e saranno forse più di 26 in questa quarta edizione del 2013.

A partire dal primo pomeriggio di sabato i mezzi vengono schierati in fila sul suggestivo ponte medioevale, ed i bambini fanno a gara nel salire e scendere da quelle costruzioni degne di un bel parco giochi e messe per qualche ora a loro disposizione.

Gli equipaggi, con spirito gogliardico, festeggiano cenando insieme ed ascoltando il concerto organizzato per l’evento, e molti trascorrono la notte vicino alle proprie barche.
L’attesa fa crescere l’adrenalina e finalmente arriva l’attesa domenica: si portano le barche sulla riva del torrente, e si indossano caschetto e giubbotto di salvataggio. Sotto gli attenti sguardi della Croce Rossa e dei sommozzatori OPSA, ma soprattutto di un pubblico in attesa in vari punti delle sponde, partono le imbarcazioni a circa 10 minuti una dall’altra.
Chissà se quest’anno qualcuno batterà l’attuale record di 6’57” come tempo minimo e di 23’53” come tempo massimo…

A conclusione, vengono assegnati premi alle prime tre barche classificatesi per velocità nel percorrere quel tratto di poco più di 1 chilometro e nel raggiungere il traguardo con almeno un pezzo della struttura ed un membro dell’equipaggio.

Ma forse i più ambìti sono i due premi attribuiti rispettivamente ad una barca e ad un equipaggio per la componente estetica, decisi da una giuria scelta dal comitato organizzatore tra persone di stimata neutralità.

Ma, come sempre si dice, l’importante è partecipare, ed il divertimento sta nel mettersi in gioco e nello sfidare il torrente, prima ancora che gli avversari.

© 2013 Ines Beltramo per Dronero.info. Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.

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