Gozzi e Dame

Cuba, las Damas de Blanco
Le “Damas de Blanco” sfilano in silenzio ogni domenica a Cuba, arresti permettendo…

Cuba, 19.04.2012
Difficile stabilire se si tratti di una notizia storica oppure di una leggenda metropolitana, ma ho sentito raccontare più volte da mio padre che in occasione della visita del re Vittorio Emanuele III a Cuneo si era fatto in modo che non sostassero sul suo percorso persone con il gozzo.

È legittimo pensare che, siccome la scarsità dello iodio in quella zona alpina del Piemonte causava in molti individui disfunzioni della ghiandola tiroidea e malattie come il cretinismo, caratterizzato oltre che dall’ingrossamento del collo anche da malformazioni dello scheletro e da ritardo mentale, probabilmente si fosse voluto evitare di mostrare al re la parte di popolazione meno “prestante”.
Ed ipocrisie a parte, si può capire che le autorità ed i cuneesi tutti volessero fare bella figura di fronte al sovrano che li onorava della sua presenza.

L’aneddoto mi è tornato in mente quando ho sentito dire che il governo cubano, in occasione della visita di Papa Benedetto XVI lo scorso fine marzo, aveva eseguito una serie di arresti diremmo “cautelativi” tra le file de Las Damas de Blanco.

Queste pazienti e coraggiose donne, che sono madri, mogli, sorelle, figlie e nipoti di detenuti politici ed ogni domenica mattina, portando fiori e foto dei loro cari di cui reclamano in silenzio la libertà, sfilano bianco-vestite in processione nelle vie di Cuba intorno alla chiesa di Santa Rita dopo aver assistito alla messa, sono state temporaneamente sequestrate alla vigilia della visita del Papa, a cui avevano chiesto tramite una lettera all’Arcivescovo di Avana almeno un minuto di udienza.

La cosa grave è che il sovrano di casa Savoia poteva anche non sapere che molti cuneesi avessero il gozzo e tantomeno che fosse possibile ed utile curare le malattie dovute alla carenza di iodio.
Difficile invece credere che il Santo Padre, recatosi nella nazione caraibica in occasione del Giubileo 2012 per il 400° anniversario della scoperta della Virgen de la Caridad del Cobre, patrona di Cuba, ignorasse che le carceri cubane erano, e sono, piene di dissidenti politici, argomento di cui non c”è traccia nei colloqui ufficiali con le autorità castriste.

Ai cattolici dell’isola è stato permesso di festeggiare il Natale già dal 1997, in preparazione della visita che di lì a poco Giovanni Paolo II avrebbe compiuto, e dopo circa cinquant’anni lo scorso aprile il Venerdì Santo è stato considerato un giorno festivo, cosa impensabile persino in Italia.

Nella seconda metà del ‘900 la medicina ed una più corretta alimentazione hanno drasticamente ridotto il numero delle persone con il “gavàs”, come viene dialettalmente definito il gozzo in Piemonte.

Ma, perché a Cuba i diritti umani siano di casa, temo che non basterà qualche visita papale.

I.B. – © 2012 ElCanillita.info

Fonte: SalaStampa.Eu – Credito Foto: damasdeblanco.com
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