Linea Cuneo-Ventimiglia: il ramo secco di Moretti rifiorirà

Viadotto Scarassoui, sulla linea Cuneo-Nizza
Il Viadotto di Scarassoui, simbolo della linea Cuneo-Nizza.

Piemonte Oggi, 27.11.2014

Conclusosi ieri a Breil-sur-Roya (Francia) l’incontro tra amministratori e politici di tutte le parti in causa, per la storica linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia, incastonata nella zona di confine tra Francia ed Italia, dovrebbe finalmente iniziare l’epoca del riscatto.

Non è esagerato descrivere come una meraviglia quel centinaio di chilometri di strada ferrata, che nel maggio 2013 l’amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato Mauro Moretti aveva invece definito “ramo secco”.

Nonostante già a metà ‘800 Cavour ne avesse presentato richiesta di costruzione, rispondendo ai crescenti scambi culturali e commerciali tra Piemonte e Contea di Nizza durante il regno di Casa Savoia, i lavori iniziarono soltanto nel 1883, furono interrotti per la guerra e si conclusero con l’inaugurazione nel 1928.

I progettisti dell’epoca riuscirono a concepire un collegamento ferroviario in una zona impervia, con pendenze proibitive per un treno classico.
Ne risultò un’opera di alta ingegneria, avveniristica per l’epoca ed ancor oggi testimonianza dell’intelligenza umana e del suo ardire.

Citiamo soltanto i 44 km distribuiti in 81 tunnel, con tre gallerie di forma elicoidale per superare gli ampi dislivelli visto che dal piano mare la linea si inerpica fino ai 1000 m di altitudine.
Per non parlare dei viadotti spettacolari, tanto per le campate tra le pareti delle montagne circostanti quanto per il panorama mozzafiato che offrono ai passeggeri in transito.

Quando la rottamazione della linea era già in stato avanzato, chiusa l’officina manutenzione di Cuneo, tagliato a 4 corse al giorno l’orario e ridotta a 40 km/h la velocità dei treni nel tratto francese, ecco finalmente concordato un piano di rilancio condiviso da entrami i Paesi.

Dopo anni di inerzia e di noncuranza da parte dei politici locali, i vari comitati popolari spontanei, che tanto a Cuneo come a Tenda e Nizza specialmente negli ultimi 12 mesi hanno cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica ed i governi con svariate iniziative spesso incrociate, forse sono riusciti a muovere le acque ed a toccare i tasti giusti.

Di questa vittoria andranno fieri i molti che si sono mobilitati ed hanno contribuito al salvataggio, ma saranno ancora più numerosi coloro che beneficieranno della riattivazione, ristrutturazione e potenziamento della linea che, oltre ad essere un importante servizio per i residenti, costituisce una specie di scorciatoia tra montagna e mare, ed anche tra Italia e Francia.
Finalmente l’ha capito anche chi aveva il potere di deciderne la sorte…

La Francia contribuirà con 61 milioni di euro, l’Italia con 29 milioni inclusi nel Decreto Sblocca Italia.
Questa la tabella di marcia: a dicembre verrà siglato l’accordo ed a fine giugno saranno avviate le pratiche di appalto, a cui seguiranno una dozzina di mesi per lo studio dei progetti. I cantieri non saranno aperti prima della seconda metà del 2016 e dovrebbero concludersi nel 2020.
Nell’immediato, si darà priorità all’eliminazione del limite dei 40 km/h ed all’aumento del numero di corse giornaliere.

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